Guida di Google AdSense: 7 consigli per ottimizzare adsense legalmente rispettando il regolamento

giovedì 7 agosto 2008 · 1 commenti

fonte webmasterpoint.org
a cura di Guido Arata

Grazie ad Adsense, blog, feed rss ed altre tecnologie è possibile guadagnare senza spendere un centesimo e con uno sforzo minimo. Il trucco sta nell'ottimizzazione delle pubblicità.

Facciamo notare che sebbene Adsense abbia origine da Google, esistono molti altri programmi pubblicitari simili e altrettanto validi, per i quali valgono allo stesso modo le informazioni di quest'articolo.

Bisogna comunque ricordarsi che i termini di servizio di Adsense impediscono qualsiasi tipo di click fraudolento, anche una nota del tipo "cliccate qui per supportare questo sito", che fa rischiare l'annullamento del vostro account. Questa politica viene condotta per proteggere i clienti adwords che pagano per veder visualizzati i proprio prodotti o servizi, poiché sono loro a rimetterci quando le pubblicità vengono cliccate irresponsabilmente. Inoltre Google riesce a tracciare i click talmente efficacemente da riuscire a distinguere qualsiasi click artificiale o irresponsabile.

Quindi andremo a presentare delle strategie di ottimizzazione di Adsense che potranno farvi guadagnare in modo perfettamente legale.

1. Individuare gli argomenti più ricercati

Il primo passo è costruire un sito intorno agli argomenti più ricercati. Ci sono vari tool (selettori di keyword e zeitgeist, per esempio) che aitano a trovare queste informazioni. Esiste anche la scuola di pensiero della "nicchia di mercato", ad esempio, per trovare un gruppo più piccolo che abbia una competizione di click per pagina minore. In questo caso, l'ideale è trovare il giusto equilibrio tra una larga audience e la piccolezza delle pagine. Ad ogni modo sappiate che questo metodo richiede molto tempo ed è raro trovare tali nicchie (parliamo di settimane e mesi di ricerche).

2. Trovare le parole chiave che pagano di più

La lista di tali keywords si può trovare in Rete. Una combinazione dei termini maggiormente ricercati con quelli che vengono maggiormente retribuiti può essere una forzatura a volte: infatti è possibile, ad esempio, che tra i termini più ricercati ci sia una cantante come Britney Spears, mentre che le parole chaive che pagano di più riguardino delle malattie come il cancro. Quindi, a meno che la Spears non parli del cancro, ci sono poche possibilità che i primi due punti possano essere combinati legalmente.

3. Le posizioni

E' molto importante saper posizionare le pubblicità in modo che siano ben visibili ed integrate con il resto del sito. Di solito mettere un banner in cima, appena sotto il titolo e un altro verticale di lato, lasciando il contenuto al centro, rappresenta la miglior opzione.

4. Sfruttate più pagine del vostro sito

Sebbene si possano mettere fino a 2 Adsense per pagina, ogni altra pagina del vostro sito può contenere dei banner.

5. Mettere in evidenza o unire dolcemente

Alcuni preferiscono unire gli Adsense al layout del sito, quasi nascondendoli ai visitatori, ma questo diminuisce la loro efficacia. Invece, sottolineandoli per bene, i visitatori saranno ben consci della loro presenza.
Certamente tutti preferiscono che i propri visitatori rimangano sul proprio sito, sui propri contenuti o prodotti, ma la maggior parte non lo farà, quindi tanto vale che se proprio devono andarsene, è meglio guadagnarci qualcosa.

6. Adsearch

Quest'opzione è disponibile solo per i programmi Adsense più grandi. Nel caso lo sia, mettere l'Adsearch in fondo alla pagina offre ai visitatori la convenienza di effettuare delle ricerche senza spostarsi dal vostro sito. Ovviamente molti motori di ricerca e toolbar per browser diminuiscono il potenziale di questo strumento, ma creandolo farete in modo di avere un altro punto di uscita dal vostro sito a vostro vantaggio.

7. Paura della competizione?

Alcuni programmi Adsense offrino un'opzione "blocco competizione", in cui posson oessere esclusi specifici siti. Ad ogni modo è futile pensare di poter bloccare TUTTI i vostri competitori. Non temete la competizione.

Aumentare il CPC degli annunci di AdSense

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fonte webmasterpoint.org
a cura di
Guido Arata


Molti pensano che l'unico modo per aumentare il CPC è trovare keywords che paghino molto. In realtà quest'approccio risulta inefficiente, poiché per incrementare il CPC coinvolge molte attività quali mirare al mercato giusto, arrichhire i contenuti, migliorare il CTR, misurare tutto tramite sistemi di tracciamento e via discorrendo. Alti CPC vanno al di là quindi di keyword che pagano bene.

I guadagni derivanti dai click non possono essere tenuti molto bene sotto controllo, tutto quello che si può fare è creare le premesse per attrarre banner che pagano molto, ma anche facendo del nostro meglio in questa direzione, non potremmo mai avere la certezza di ottenere un alto CPC, ci saranno senz'altro delle fluttuazioni.

Prima di tutto, c'è una classe di pubblicità che Adsense fornirà alle vostre pagine. Apparentemente, prenderà in considerazione i seguenti parametri quando mostra i banner di un certo costo:

  • Qualsiasi cosa legata ai contenuti web: contesto, parole chiave, temi;
  • Qualità del traffico: i siti che generano più traffico guadagneranno di più, poiché il tasso di conversione è maggiore;
  • L'età e la grandezza di un sito;
  • Il Page Rank.

Alcuni dei fattori che influenzano ulteriormente il CPC sul vostro sito sono:

  • il budget dei pubblicitari;
  • le fluttuazioni stagionali;
  • le campagne lanciate e concluse;
  • i cambi di competizione per le parole chiave (nuovi pubblicitari);
  • l'algoritmo che definisce i prezzi: se il tasso di conversione stimato per una pubblicità è minore di quello che si ci aspetta, i guadagni per click si abbasseranno.

Che fare dunque?

Vediamo quali parametri possiamo controllare, fra quelli elencati all'inizio dell'articolo:

1. Creare contenuti autentici e di valore. Il potenziale di conversione del vostro contenuto viene analizzato. Impiegate le vostre abilità di marketing nella creazione di pagine che si vendono da sole. Il contenuto di qualità aumenterà il vostro CTR attraendo di conseguenza banner con CPC più alto.

2. Sforzatevi di migliorare il CTR. Qualsiasi azione intrapresa in questa direzione porterà dei benefici. Adsense porterà pubblicità di maggior valore ai siti che registrano Adsense con alto CTR. Come conseguenza logica, CTR più alti portano a maggiori possibilità di conversione e quindi a CPC più alti.

3. Studiate il metodo di pagamento di Adsense e analizzate il vostro sito in quest'ottica;

4. La scelta delle frasi e delle parole chiave giuste (non solo quelle che pagano di più).
Potete guadagnare bene usando frasi contenenti parole chiave che pagano bene invece di semplici parole chiave:in questo modo si entra in una nicchia di mercato dove la competitività è minore e le possibilità di raggiungere un alto CPC sono maggiori.

5. Mirate ai mercati giusti.

6. Tracciate, testate, verificate. Tracciare l'attività delle vostre pagine vi dà l'opportunità di vedere quali funzionano meglio, vi permette di capire quali contenuti attirano più traffico e che tipo di persone usufruiscono del vostro sito. Cercate di ottimizzare le pagine e usate tool di preview per vedere se le pubblicità risultanti son quelle che ci si aspetta.

Errori comuni

Ecco alcuni errori comuni nel tentativo di incrementare i proprio CPC:

  • Scegliere come parole chiave quelle maggiormente ricercate;
  • La popolarità delle parole chiave non ha nulla a che vedere con la sua potenziale conversione in denaro. Keywords popolari non sono necessariamente quelle che pagano di più;

  • Usare filtri per bloccare quelle pubblicità che si ritiene paghino di meno, ottenendo il risultato opposto, poiché secondo gli accordi del sistema, verranno presentati i banner di maggior valore e bloccando quelli serviti da Adsense porterà quest'ultimo a servire quelli pagati meno. Tracciate sempre quello che fate quando bloccate le pubblicità.

  • Fare tutto il possibile per incrementare il proprio traffico. Bisognerebbe concentrarsi sull'incrementare il traffico mirato ai contenuti del proprio sito, non traffico generico.

  • Tentare di incrementare il CTR artificialmente ottenendo risultati molto positivi in breve tempo. Questo comportamento sarà probabilmente considerato da Adsense come un tentativo di frode con la sola conseguenza di esser bannati dal circuito pubblicitario.

Guida di Google AdSense: Ottenere un alto CTR con gli annunci AdSense: 20 consigli (II Parte)

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fonte webmasterpoint.org
a cura di Guido Arata

Molte persone pensano che per guadagnare con Adsense sia sufficiente copiare e incollare il codice Google Adsense nelle pagine del loro sito. In realtà, senza apportare alcuna ottimizzazione ai banner e/o al sito, questo è impossibile. In quest'articolo condivideremo altri trucchi per incrementare il proprio CTR con Adsense.

  1. Assicuratevi che gli Adsense che appaiono sul vostro sito siano strettamente correlati ai contenuti. Se i vostri banner non sono rilevanti, ci sono poche possibilità che le persone ci clicchino sopra. Una volta fatto ciò, ecco alcuni consigli:

    • Create contenuti ricchi di keyword. Come suggerimento, un argomento per pagina.

    • Controllate i vostri contenuti e marcate alcune keywork in grassetto o in corsivo. Ma non abusatene, altrimenti Google penserà che stiate spammando.

    • Usate lekeywork nei titoli delle pagineCome cucinare del <a id="ed_Id_3" target="_blank" href="http://adv08.edintorni.net/affiliati/click/?q=pane&a=4117&e=3&y=4&j=8CCF62E2F6CF548DD8A317490F1EE566http%3A%2F%2Fadvertiser%2Eedintorni%2Enet%2Fredirect%2Easp%3FidG%3D8363%26idA%3D90272%26query%3Dpane%26cpk%3Di%26idU%3D220%26location%3Dhttp%253A%252F%252Fshopping%252Eedintorni%252Enet%252Fpangora%252Fredir%252Easp%253Fmerchant%253DElectronics%2526track%253D%2525keywordid%2525%2526query%253Dpane%2526url%253Dhttp%25253A%25252F%25252Fit%25252Echannel%25252Epangora%25252Ecom%25252Fedintorni%25252Fpurchase%25252Edo%25253Fp%25253D20000698%252526c%25253D0%252526o%25253D13948265%252526ch%25253Dedintorni%25255Fsearch%25255Fit%252526m%25253D25045%252526rid%25253D20054%252526ver%25253D2%252526market%25253D%252526man%25253D%252526ser%25253D%252526ts%25253DMjAwODA4MDctMTAyMjAw%252526piid%25253D%252526page%25253D%252526tile%25253D%252526elem%25253D%252526pistate%25253D%252526r%25253D0%252526docgrp%25253D%252526docnam%25253D%252526cpctx%25253Dxmlfeed%252526kw%25253Dpane%252526dl%25253Dkxyv%2525252C%25252A%25252Aghi%25252529sautlkiiezq%25252529sn%25252Asvtjbkc%25252529atc%2525253Aehfvnwoea%2525252F98955%25252521zzt%25255Fbyfdps%2525252Ffrfzimw%25252521ssm%25255Fohhnat%2525252Fybzphqivvww%25252521ppj%25255Fseso%2525252FQfijprxl%25252526csg%25252526zd%25252526jvjb%25252526Orjpfixy%252525265493%25252526Yo%25252526Frfxnoaogz%25252526&r=&x=1218102911250&z=tt.lh.695FC838122E550EA93F4E7A140A99F5&i=336" ed_created="1" style="border-bottom: medium none; text-decoration: underline; color: rgb(255, 68, 0);">pane</a> delizioso. Ad esempio:

    • Usate gli header tag, H1, H2 ecc per titolare i contenuti della pagina e inseriteci le vostre keyword. E' importante mettere questi tag all'inizio dei contenuti.

    • Se questi suggerimenti non funzionano, probabilmente nno ci sono banner che combaciano con le vostre keyword. Per controllare gli Adsense collegati alle vostre keyword si può usare il tool Google Adsense Sandbox di Digital Point. Vi aiuterà a capire se avete bisogno di cambiare keyword.

  2. Usate banner ampi (336x280, 300x250 o 250x250). Questo perchè sono risultati essere più performanti.

  3. Integrate i vostri Adsense con il tema del vostro sito. Ad esempio, se il colore dello sfondo è bianco, colorate di bianco anche i bordi degli Adsense, al contrario se lo sfondo è scuro (nero), usate colori vivaci come il giallo per i collegamenti. Questo abbasserà il filtraggio naturale contro la pubblicità sviluppato dai visitatori.

  4. Mettete gli Adsense in queste posizioni:

    • In cima alla pagina
      Questa parte è visibile ai visitatori senza che debbano scrollare la pagina.
    • Nel mezzo di un articolo
      Questo consiglio funziona bene se avete articolo lunghi (più di 500 parole). Le persone tendono a fermarsi un momento durante la lettura e cercano qualcosa di differente. Suggeriamo di usare banner rettangolari (125x125, 180x150, 300x250, 336x280, 250x250) e di allinearli a sinistra.




    • Alla fine di un articolo
      Molte persone riportano che mettere gli Adsense alla fine dei loro articoli tende a funzionare molto bene: ad esempio, avete scritto un articolo su come cucinare il pane, e alla fine, ci sono alcuni banner sulle ricette per il pane.

  5. A riguardo del quarto puntoo, si sconsiglia di mettere 3 unità Adsense in una singola pagina. Questo perchè sembra che il numero di Adsense presenti non influisca il CTR. Meglio usare uno o due Adsense e un posto per i collegamenti sponsorizzati.

  6. Usate sempre i collegamenti sponsorizzati! Provate a mettere quest'unità vicino al menu di navigazione. La gente non la distinguerà dello stesso menu e tenderanno a cliccarci sopra.

  7. Mettete un'immagine vicino ai vostri banner perchè catturerà maggiormente l'attenzione dell'utente.

  8. Usate i canali per il tracciamento della performance dei vostri Adsense.

  9. Includete una Google Search Box nel vostro sito.

  10. Non cliccate sui vostri Adsense e non chiedete agli altri di farlo, poichè Google nella maggior parte dei casi sarà in grado di scoprire i click illegali e vi chiuderà l'account Adsense. Addirittura consigliamo di scrivere a Google se il vostro CTR è fuori dalla norma (sopra il 20%): qualche vostro concorrente potrebbe cercare di rovinarvi.

  11. aumentate il vostro traffico. Ci sono molti modi per aumentare il proprio traffico: è necessario porre in atto alcune ottimizzazioni (SEO), sottoporre il proprio sito a svariati motori di ricerca, directory pubbliche, social network e via discorrendo.

  12. Molte persone suggeriscono di mirare alle keyword che vengono ben pagate, ma la concorrenza è piuttosto alta, quindi è preferibile usare le keywork popolari usate dalle persone nelle ricerche in Google.

  13. Siate specifici. Se avete molti iteressi, non metteteli in un singolo sito, è meglio creare diversi siti per ogni argomento che trattate. Questo renderà i siti maggiormente specifici e targetizzati.

  14. Imparate dagli esperti. Troverete molti validi consigli se parteciperete al forum di Google Adsense come presso http://forums.digitalpoint.com.

  15. Siate pazienti. Se siete nuovi publisher Adsense, non diventerete ricchi in una notte. Ogni cosa richiede il suo tempo, ameno che non disponiate già di un forte traffico.

Guida di Google AdSense: Ottenere un alto CTR con gli annunci AdSense: 20 consigli (I Parte)

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fonte webmasterpoint.org
a cura di Guido Arata


Ecco la prima parte di un tutorial riguardante le migliori strategie di utilizzo di Google Adsense per ottenere un alto CTR.

  1. Dovreste conferire ai banner Adsense un design uniforme a quello del sito che li ospita

    Non dovrebbero apparire come pubblicità. La gente sente negativamente i banner pubblicitari, quando guardano un sito, vogliono approfondire i contenuti, non i banner.

  2. Gli Adsense testuali sono migliori rispetto ai banner con le immagini

    I visitatori rispondono meglio ai testi piuttosto che alle immagini, perché le pubblicità testuali vengono sentite come parte del contenuto del sito e ottengono CTR più elevati.

  3. Niente bordi

    Eliminate i bordi ai vostri Adsense e usate come colore di sfondo lo stesso del vostro sito.

  4. Non usate altri programmi pubblicitari

    Primo perché rispecchia le regole contrattuali di Google e secondo perché non volete distrarre l'attenzione dei vostri visitatori, portandoli lontani dalle zone dove risiedono gli Adsense.

  5. Posizione

    Anche se avete gli Adsense migliori, la gente non li noterà se non .li vedrà immediatamente. La miglior posizione per vedere gli Adsense è all'inizio della pagina e di fianco al testo del documento. I visitatori ci cliccheranno più di frequente poiché i banner assomiglieranno al testo dei contenuti del vostro sito.

  6. Traffico

    Usate modalità legittime per incrementare il vostro traffico. Alcuni usano Google AdWords e altri motori di ricerca Pay per click. Il punto è trovare la giusta nicchia di mercato e scegliere le parole chiave con cura per rendere proficue le proprie campagne pubblicitarie. Altri modi per ottenere traffico è utilizzare i social networks, le directory pubbliche, rendersi popolari presso alcuni dei blog più frequentati, ecc.

  7. Non affidatevi ad un solo sito

    Si è possibile guadagnare da un solo sito ma se ne avete di più ci saranno maggiori possibilità.

  8. Massima priorità ai contenuti

    Gli articoli sono una delle tattiche migliori per creare siti web imponenti che verranno indicizzati meglio dai motori di ricerca. Non dimenticate mai che sono proprio i motori di ricerca a fornire i risultati delle ricerche agli utenti. Una procedura automatizzata per la creazione di contenuti rilevanti è Article Equalizer.

  9. Usate le mappe del sito

    Il crawler di Google visita il vostro sito e indicizza più velocemente le pagine se trova una mappa del sito. Maggiori informazioni a riguardo le potete : trovare qui.

  10. Banner rilevanti

    E' uno dei fattori di successo più importanti per quanto riguarda Adsense. Se gli internauti non troveranno pubblicità iteressanti e attinenti ai contenuti del vostro sito, potete star tranquilli che non ci cliccheranno sopra. Per creare risorse rilevanti per le vostre pagine web, dovreste seguire alcuni principi.

    Per prima cosa la pagina dovrebbe essere salvata con un nome appropriato, ad esempio Segreti_del_Golf.html se il vostro articolo parla di golf.
    Seconda cosa importante è il titolo della pagina. Ad esempio:

    I segreti del golf

    Terzo punto: l'uso degli header. La pagina dovrebbe contenere un header del tipo:

    Ecco i 10 segreti del golf


Recensioni | Come imparare a guadagnare online

mercoledì 6 agosto 2008 · 0 commenti

Ecco un nuovo blog segnalatoci che può esserci utile per scoprire qualche trucco e segreto che possa aiutarci a creare rendite online attraverso affiliazioni e infoprodotti.

Il blog, agli albori, promette di recensire step by step tutti i migliori metodi sperimentati dall'autore stesso per crearsi una vera e propria rendita online.

Drogati di Borsa, quando il trading diventa dipendenza

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di Andrea Franceschi

Il sole 24 ore

«La notte facevo fatica ad addormentarmi. Aspettavo solo che facesse mattino per collegarmi e fare i primi ordini. Durante il lavoro poi, appena potevo, tornavo a casa a controllare l'andamento delle azioni. Compravo, vendevo, speculavo. Arrivavo a muovere più di diecimila euro al giorno. Qualche volta andava bene, qualche altra meno. Ma alla fine mi sono trovato senza più un soldo». La storia che Fabio (nome di fantasia) ci ha raccontato, è quella di una passione sfociata in dipendenza. Un pallino, quello del trading online, diventato schiavitù simile all'alcolismo o alla droga, anche se forse il paragone più azzeccato è con il gioco d'azzardo. Fabio ha puntato i suoi soldi su azioni e strumenti finanziari complessi al "tavolo verde" della Borsa Italiana. Operazioni rischiose, fatte solo con un portatile e una connessione a internet, che gli hanno fatto perdere oltre 150mila euro.

Cos'è il trading patologico?
Fabio è stato malato di "gioco in Borsa compulsivo", un disturbo mentale della famiglia degli "internet addiction disorder". Come la dipendenza da chat, da pornografia online o dai videogiochi. Il trader compulsivo agisce proprio come un giocatore d'azzardo. Si fa guidare dall'istinto più che dalle competenze e dalla ragione, non sa mai quando fermarsi, non riconosce i propri limiti e, come accade spesso ai malati di poker, finisce per perdere grosse cifre. Non ci sono statistiche, ma gli specialisti concordano nel dire che è un fenomeno "molto sottovalutato". Dai medici, dai professionisti della finanza, e dalla società. «È molto difficile individuare un problema di dipendenza da trading - spiega Paolo Cavedini psichiatra del San Raffaele di Milano, specializzato in dipendenza da gioco d'azzardo - chi passa la giornata davanti al videopoker è evidentemente malato. Chiunque lo riconosce. Per chi fa trading è diverso. Fare investimenti in azioni o obbligazioni è un'attività socialmente accettata. Per cui, chi ha delle grosse perdite, non è necessariamente una persona con dei problemi psichiatrici. Nella maggior parte dei casi è uno che ha fatto un investimento sbagliato».

Come si diventa schiavi di Borsa?
Non sono cause specifiche a scatenare la compulsività. Nella maggior parte dei casi è la combinazione di diversi fattori. C'è la predisposizione fisiologica ad esempio. «Alcune persone - spiega Paolo Cavedini - hanno una maggior percezione del livello di rischio a cui vanno incontro e riescono a rimanere freddi e prendere decisioni giuste anche in condizioni di stress. Altri invece si fanno prendere più facilmente dall'emotività. Questi ultimi sono i soggetti più a rischio». Ci sono poi fattori esterni. Ad esempio un crollo inaspettato dei listini che manda in fumo un investimento.
Per Fabio, l'inizio della fine ha coinciso con il crack della Parmalat del 2003. «Me lo ricordo bene – racconta – da un giorno all'altro persi quasi 30mila euro. E pensare che la settimana precedente ne avevo guadagnati mille». La batosta è pesante e Fabio cerca di farvi fronte come può, ma a un certo punto la situazione gli sfugge di mano. «Ero ossessionato dal recuperare quei soldi – racconta – è così iniziai a fare investimenti sempre più rischiosi. Puntai sui covered warrant (strumenti finanziari molto complessi, solitamente appannaggio di esperti e trader professionisti, ndr). Ogni giorno compravo e vendevo, compravo e vendevo. Mettendoci sempre più soldi. Senza accorgermene, diventai dipendente». Fabio cerca in tutti i modi di nascondere la realtà ai suoi familiari. Ma sua moglie si rende conto che qualcosa non va. Inizia a chiedere aiuto. A psichiatri, psicologi e anche al SerT (il Servizio tossicodipendenze che aiuta anche i malati di gioco d'azzardo). Ma, nel migliore dei casi, si sente rispondere: «Signora, suo marito sta benissimo, ha solo fatto degli investimenti sbagliati». Qualcuno addirittura le consiglia di divorziare. Intanto però la situazione finanziaria della famiglia precipita. È il mese di marzo del 2007, quando Fabio tocca il fondo. Un ribasso del titolo Tenaris e il suo conto in banca si svuota: in pochi anni ha dilapidato 150 mila euro.

«Fu allora che confessai tutto a mia moglie, che fino ad ora non sapeva quanto avevo investito. D'accordo con lei decisi di intestarle quanto restava dei miei risparmi, e affidarle la gestione del conto corrente». Ma a quel punto Fabio, per reazione all'astinenza da Borsa, cade in depressione. Appena recupera dei contanti li va a giocare al videopoker o al gratta e vinci. Nel mese di ottobre, si ricovera al San Raffaele di Milano. Una scelta obbligata, considerata la gravità del suo problema. «Per quindici giorni, io e mio figlio ci davamo i turni per sorvegliarlo - racconta la moglie - perché in ogni momento c'era il rischio che fuggisse e andasse al bar a giocare al gratta e vinci». Dopo il ricovero, Fabio inizia un ciclo di sedute di psicoterapia con cadenza settimanale e ora mensile. Oggi sta cercando faticosamente di ricostruirsi una vita.

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